L’agopuntura è una tecnica di stimolazione fisica che prevede l’impiego dell’ago, normalmente uno spillo, prodotto per questo impiego, di spessore variabile da 0.15 a 0.40 mm e di lunghezza variabile.
Gli aghi vengono infissi in aree ben definite, i punti di agopuntura, la cui conoscenza data molte centinaia di anni e che sembrano essere delle zone preferenziali dal punto di vista sensitivo.
Gli aghi utilizzati sono aghi sottili, con diverso diametro e lunghezza in modo tale da ben adattarsi alle diverse aree del corpo. Oggi dal punto scientifico si conosce bastanza bene la motivazione per la quale l’agopuntura funziona, quali sono i meccanismi neuro-fisiologici per cui si sente sempre meno la necessità di ricorrere ad antiche regole della Medicina Tradizionale Cinese.
Per riflessoterapia agopunturale si intende lo studio e la pratica dell’agopuntura secondo la medicina scientifica e non secondo la teoria energetico-vitalista dei meridiani. In sostanza chi pratica la riflessoterapia fa cose molto simili all’agopuntore tradizionalista, ma mantiene l’approccio della medicina scientifica, basata sulla fisiologia, la patologia generale e la clinica propria della medicina ufficiale.
Anche la scelta dei punti da stimolare avviene secondo la evidence based medicine o, se non è disponibile ancora una conoscenza strutturata, si utilizza la conoscenza empirica derivata dalla traduzione scientifica della medicina tradizionale. La traduzione dell’agopuntura tradizionale in una versione scientifica è stata iniziata proprio dai cinesi con la pubblicazione di un libro nel 1975 e con migliaia di lavori scientifici che sono stati pubblicati in tutto il mondo.
L’agopuntura auricolare fa parte dei microsistemi. Un microsistema è una piccola area del nostro corpo in cui vi è la rappresentazione dell’intero organismo. Può essere utilizzato sia a scopo diagnostico che terapeutico. Il microsistema più conosciuto e validato scientificamente è quello auricolare. L’agopuntura auricolare moderna come la intendiamo oggi, è nata in Francia negli anni ’50 ed è frutto di una brillante intuizione di P. Nogier.
Egli seppe vedere nel padiglione auricolare l’immagine capovolta (a testa in basso) del feto raggomitolato su se stesso come quando è all’interno del ventre materno.
Quando un punto auricolare è “attivo”, diventa più sensibile alla stimolazione manuale e mostra una più elevata conducibilità elettrica. Questo fenomeno indica una patologia del tessuto corrispondente o della sua funzione e può essere curato con l’uso dell’auricoloterapia. La differente sensibilità delle zone dell’orecchio, cambiamenti cromatici o la comparsa di piccole vene possono quindi diventare “spie” di un malfunzionamento di specifiche parti dell’organismo.
L’auricoloterapia consiste nella stimolazione dei punti auricolari che può essere fatta con aghi sottili estemporanei, lasciati in loco normalmente per 20 minuti. Oppure mediante aghi a semi permanenza.
Esistono inoltre modalità di stimolazione mediante semi di vaccaria e sfere magnetiche. Recentemente è stata introdotta una stimolazione prolungata mediante cryoterapia. Ha il vantaggio di utilizzare un gas freddo, quindi senza l’utilizzo dell’ago, e di dare una stimolazione protratta nel tempo.